Oggi si è concluso presso gli Uffici del Giudice di Pace di Palermo l'ultimo atto della vicenda che ha visto contrapposti la compagnia di navigazione C.I.N. (TIRRENIA) e la Famiglia Riggio.
“Ieri volevo farla finita. Nessuno ci ascolta”. L’intervento dei Carabinieri evita l'ennesima tragedia
Mimma Mangano e suo marito combattono una battaglia come quella di tantissime famiglie Italiane, che si chiama INDIFFERENZA ISTITUZIONALE, fatta di silenzi.
Vivono a Messina, una città dove da tempo le associazioni di genitori di portatori di disabilità gravi, come quella dell'autismo, chiedono a viva voce un'attenzione particolare verso queste famiglie, ma il silenzio è l'unica risposta che ricevono.
Mimma e la sua famiglia sono in attesa di un alloggio popolare e/o di emergenza abitativa da parte del Comune di Messina ormai da tempo, ma il problema della patologia dei due figli complica di non poco tale richiesta, infatti hanno bisogno di una casa che sia situata al piano terra, in quanto i due bambini sono sempre in movimento,non parlano e spesso gridano per comunicare, abitare in un piano alto significherebbe dare fastidio ai condomini che abitano nei piani sotto, ma soprattutto sarebbero costretti a vivere una vita come da reclusi con catene alle finestre, infatti una delle ossessioni che hanno i due bambini è quella della defenestrazione.
Ad oggi Mangano con la sua famiglia risiede in una casa in affitto,ma che per problemi economici non riesce più a pagare, per tale motivo ha uno sfratto esecutivo, in oltre la casa non ha un contratto di energia elettrica e idrico in quanto si trova all'interno di un cantiere che fornisce energia elettrica e acqua potabile all'intero stabile in quanto i contratti sono intestati al cantiere.
Un cantiere che avendo terminato i lavori il 4 novembre ha provveduto a cessare i contratti di energia elettrica e idrico, che erano stati fino a quel momento debitamente pagati in quota dai residenti. Con la cessazione dei contratti tutti i condomini sono rimasti senza energia elettrica ed erogazione idrica, che ad oggi per essere ripristinati è necessario che ogni inquilino provveda ad attivare i contratti a titolo personale, questo comporta un certo numero di settimane cosa che Mimma Mangano non si può permettere in quanto i due bambini autistici non verbali non avendo il controllo sfinterico usano i pannoloni, questo significa che l'igiene intima dei due bambini deve avvenire con frequenza e sotto l'acqua corrente.
Così nella giornata di ieri, intorno alle 13, mentre le altre famiglie, quelle "normali" si siedono a tavola, Mimma Mangano ha avuto un eccesso di disperazione, ha impugnato un coltello e ha minacciato di farla finita.
La calma è tornata solo grazie all'intervento dei Carabinieri che hanno tranquillizzato la donna convincendola a lasciare il coltello che impugnava tra le mani, durante l'intervento i Carabinieri hanno inoltre scoperto che la casa dove Mangano ha vissuto fino ad oggi era sprovvista del certificato di agibilità.
A casa della Mangano si sono recati anche Angela Rizzo di Cittadinanzattiva Messina, e Marco Bonanno, presidente dell'Associazione di genitori di bambini autistici, "Bambini Speciali".
Nel frattempo era stato contattato un dirigente del Comune che ha temporaneamente risolto il problema della signora e della sua famiglia trasferendola presso un albergo del centro. Una situazione temporanea che non risolve i veri problemi di una famiglia con 2 bambini autistici.
Nessuno dei Servizi Sociali si è interessato ed intervenuto nell'immediatezza dei fatti e infatti solamente nel tardo pomeriggio e giunta una chiamata ma già la situazione era stata in parte risolta dal dirigente comunale, un'assistente sociale del Dipartimento Politiche Sociali del Comune ha "garantito la disponibilità del Dipartimento".
Angela Rizzo e Marco Bonanno denunciano l'assenza di servizi adeguati per i disabili che spesso vengono affidati a società partecipate del Comune alla quale non tengono l'esigenza di ogni disabile e quindi manca quel vestito cucito su misura ad ogni disabile. "Come il caso della piscina comunale non a norma per i disabili e nella quale mio figlio autistico non può entrare, a differenza di tutti gli altri bambini "normali" dice Marco Bonanno, un esempio di come funzionano le cose a Messina", a metà diremmo noi, perché in tutto ciò di "normale" non c'è davvero nulla, la speranza adesso risiede nell'incontro tra Sindaco, assessore alle politiche sociali e associazioni che dovrebbe avvenire il prossimo 9 novembre nel salone delle Bandiere al Comune di Messina, nella speranza che non sia anche questo un "mezzo" silenzio.
Fonte della notizia Voce di Popolo Messina
Oggi la condizione che vive questa famiglia non è un caso isolato,sono tante le famiglie costrette a lasciare il proprio lavoro per accudire i propri figli con disabilità, e che puntualmente si ritrovano in queste condizioni, sono proprio queste notizie che ci spingono a voler realizzare il Villaggio della Felicità il Dopo di Noi con Noi.
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