ERA TERRORIZZATO DALL’IDEA CHE IL FIGLIO RESTASSE IN FUTURO SOLO E SENZA ASSISTENZA ...

10.12.2020

Oggi 10 dicembre 2020 Antonio Riggio Presidente Nazionale di Autismo in Movimento commenta cosi questa ennesima tragedia:

  • Il titolo di un articolo Dagospia ci riporta indietro nel tragico giorno 07 novembre 2016 Proprio in quel maledetto giorno il papà (58 anni ) uccide il figlio autistico.Dopo essere rimasto vedovo non c'era un giorno che non pensava il futuro del figlio e quale avrebbe dovuto essere la sua vita senza genitori. Quando la consapevolezza gli ha detto che il futuro era tutto nero ha deciso di farla finita tentando di togliersi la vita. Mi chiedo se il Villaggio della Felicità non avrebbe evitato l'ennesima vittima 

Era rimasto vedovo da un anno e giorno dopo giorno il pensiero di quel figlio con autismo non lo faceva dormire. Proprio l'incertezza del futuro, il timore che potesse rimanere da solo e senza assistenza, era stata alla base del suo drammatico gesto.

Un dramma famigliare quello che si è consumato il 7 novembre del 2016 a Vespolate, piccolo paese del Novarese, duemila abitanti tra le risaie della Bassa. Un dramma, un peso sulla coscienza, per il quale non ci sarà una risposta della giustizia.

La vicenda famigliare aveva scosso profondamente il piccolo paese del Novarese. Pietro Spina, dipendente di un'azienda edile, aveva perso la moglie dopo una lunga malattia.

Al figlio Andrea, raccontarono i vicini, «voleva un mondo di bene, gli dedicava tutto il tempo libero». Il ragazzo era autistico e soffriva di attacchi epilettici. Due macigni che hanno accompagnato tutti i suoi 22 anni di vita.

L'Angsa di Novara, l'associazione che riunisce i genitori dei ragazzi autistici e che conosceva bene la famiglia, sollevando il delicato tema del «dopo di noi» e la necessità di aiutare chi si trova in situazioni simili.

Non giudichiamo quest'uomo, non conosciamo il loro vissuto, il dopo di noi, è un macigno x noi genitori con figli disabili gravi, credo che lui volesse portarselo con sé,a volte il troppo amore porta anche a fare gesti che non si vorrebbe.